Il mio consiglio è, quindi, di dargli comunque un ascolto.
La musica proposta è un power metal molto veloce e roccioso, melodico al punto giusto, ben suonato e ben arrangiato.
Si parte subito col piede sull'acceleratore con 'Message To The Stars', e fin dal primo assaggio il disco si rivela per le sue qualità. Si tratta difatti di un'opener molto diretta, dominata da potenti riff e da licks in cui la tastiera fa capolino tra gli intrecci di chitarra, ed impreziosita dai vocalizzi (sempre su tonalità proibitive) del bravo Federico. Altro gran bel pezzo è The dragon's kiss', dal vago sapore Labyrinth-iano: velocità, toccanti melodie di tastiera e linee vocali particolarmente difficili sono la ricetta vincente di questo brano, tagliato in due parti da un intermezzo rallentato pieno di soluzioni ricercate che possono rimandare ai Dragonforce.
Un po' diversa rispetto alle altre canzoni è forse 'Freedom': questo brano risulta difatti molto vario, alternando parti tipicamente power metal marchiate a fuoco da una doppia cassa a elicottero a momenti più heavy, con cori simil-anthemici.
Chiudere questo lavoro è il compito di Burning Clouds, che inizia con note vagamente arabeggianti per sfociare in un pezzo piuttosto classico, pienamente in linea con il resto del disco.
Nel complesso si tratta di un disco omogeneo, che purtroppo va collocato nel quadro di un genere un po' inflazionato dall'alto numero di uscite di media qualità. La musica ivi contenuta è molto valida, e tecnicamente impeccabile, ma a mio avviso priva di particolari spunti originali; di conseguenza consiglio questo prodotto solo agli amanti del genere, in quanto dubito che i detrattori possano apprezzare la proposta.
La musica proposta è un power metal molto veloce e roccioso, melodico al punto giusto, ben suonato e ben arrangiato.
Si parte subito col piede sull'acceleratore con 'Message To The Stars', e fin dal primo assaggio il disco si rivela per le sue qualità. Si tratta difatti di un'opener molto diretta, dominata da potenti riff e da licks in cui la tastiera fa capolino tra gli intrecci di chitarra, ed impreziosita dai vocalizzi (sempre su tonalità proibitive) del bravo Federico. Altro gran bel pezzo è The dragon's kiss', dal vago sapore Labyrinth-iano: velocità, toccanti melodie di tastiera e linee vocali particolarmente difficili sono la ricetta vincente di questo brano, tagliato in due parti da un intermezzo rallentato pieno di soluzioni ricercate che possono rimandare ai Dragonforce.
Un po' diversa rispetto alle altre canzoni è forse 'Freedom': questo brano risulta difatti molto vario, alternando parti tipicamente power metal marchiate a fuoco da una doppia cassa a elicottero a momenti più heavy, con cori simil-anthemici.
Chiudere questo lavoro è il compito di Burning Clouds, che inizia con note vagamente arabeggianti per sfociare in un pezzo piuttosto classico, pienamente in linea con il resto del disco.
Nel complesso si tratta di un disco omogeneo, che purtroppo va collocato nel quadro di un genere un po' inflazionato dall'alto numero di uscite di media qualità. La musica ivi contenuta è molto valida, e tecnicamente impeccabile, ma a mio avviso priva di particolari spunti originali; di conseguenza consiglio questo prodotto solo agli amanti del genere, in quanto dubito che i detrattori possano apprezzare la proposta.