sabato 16 agosto 2008

Nasty Tendency-promo cd 2008

Track List:
In To The Fire
Sleazin’ In The City
Sweet Baby (Running Wild)
Like A Nightmare
Fight To Survive
Desire
Devils On The Streets
I Don’t Care

I Nasty Tendency nascono a forli nel febbraio 2007 con la seguente formazione: Nikky Nails (voce), Luke Tampa (chitarra), Johnny(Vodka)Curly (batteria), Max Mello (basso).
Dopo la registrazione di un demo contenente 3 brani, all’inizio del 2008 i ragazzi registrano presso il Convolution Studio di Bagnacavallo un promo cd, con otto pezzi caratterizzati da un sound classic metal con qualche spruzzata di rock ‘n’ roll.
Una volta finite le registrazioni si verifica un cambio di formazione con l’entrata, alle 4 corde, di Maury Lyon (gia nei Gun Fire).
I gruppi che hanno maggiormente influenzato il quartetto, a detta di loro stessi, sono Dokken, Accept, Motorhead, W.A.S.P., Warlock, Lita Ford etc..
Nel disco le influenze si sentono tutte, e anche troppo. L’originalità non è certamente il punto forte di questa band, ma questo non sempre è da considerarsi un male e di sicuro non scoraggerà i classici fruitori di questo genre, che solitamente non vanno in cerca di grosse innovazioni.
La voce della vocalist Nikky Nails è decisamente interessante, non troppo melodica e femminile ma aggressiva e “gracchiante”, se mi si passa il termine, come il dio del rock ‘n’ roll comanda; senza dubbio la colonna portante della band e spazzate via un paio di imperfezioni, dovute magari alla poca esperienza, lo sarà ancora di più.
Tutti i musicisti sono dotati di una più che discreta tecnica e sanno fare ciò che il genere richiede: batteria martellante, linee di basso essenziali ed efficaci e chitarre incazzate e con soli ben costruiti.
I picchi di positività li riscontriamo nei brani “In To The Fire”, “Sleazin’ In The City”e “Like A Nightmare”; dove le contaminazioni rock ‘n’ roll sono più intuibili, rendendo i brani un po’ meno scontati e dove Nikky è decisamente più ispirata.
Di lavoro da fare per arrivare ad un livello professionale e discostarsi da un sound che in definitiva appare troppo risentito ce n’è in abbondanza, ma i primi passi sono stati mossi in una direzione incoraggiante.
Voto 6,5/10

Dyego Star

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