domenica 30 novembre 2008

No Fuck-Existenminimum


I No Fuck nascono nel '97 a Civitavecchia (Rm) grazie all'incontro di due giovani appassionati di thrash metal, David Pennesi (chitarra) e Davide Poddesu (batteria). Dopo svariati cambi di line-up e la produzione di demo rudimentali , nel 2005 esce la prima demo ufficiale “ Syndrome” a cura di Éffe e dello studio di registrazione SoundBuslab. Con la stessa produzione e con la line-up consolidatasi, finalmente, con l'arrivo del growl desiderato di Daniele Cristiano, nel marzo 2007,esce “Existenminimum”. Questo lavoro è il primo full-lenght del gruppo in cui sono palesi, anche all'orecchio meno ferrato nel genere, le influenze del thrash metal puro anni 80'-90. Ma senza dubbio non si può nemmeno non notare le influenze che provengono da ambienti come quello death e thrash-core. In ”Existenzminimum” abbiamo 4 vecchi pezzi ri-arrangiati e 4 nuovi di zecca. Riff granitici, note potenti, assoli di chitarre. Tutte caratteristiche che rimandano a gruppi che hanno fatto la storia del thrash. Dal punto di vista strumentale, credo siano davvero meritevoli, anche per alcune scelte stilistiche davvero di gusto. Se si è amanti del genere in questione, i No fuck, sono un gruppo che vale la pena ascoltare. Ma io consiglio dal vivo e con una sana “dose” di birra.

Voto 6.5/10

Giovanna Del Gatto

venerdì 28 novembre 2008

Rain-Dad is Dead

Only for the rain crew!!!!!!!! Yeah ragazzi!!!! Ecco a voi i bolognesi piu' duri dell'heavy metal tricolore!!Stiamo parlando dei Rain, heavy metal band nata nel 1980 e che nell'aprile 2008 pubblica il quinto album "Dad is Dead".Dagli esordi ad adesso, non ricordiamo molti album, si parte dal primo promo di esordio nel 1986, per poi arrivare al primo disco "The rain is coming",seguito da "The Reason" e nel 2003 con l'ottimo "Headshaker" che ne ha fatte scuotere di teste!! Fidatevi!!Nel 2008 decidono di cambiare pelle,pur rimanendo in piedi sui 3 pilastri principali inossidabili nonche' fondatori: Alessio "Amos" Amorati, Gianni "Gino" Zenari e Andrea "Mario" Baldi, dopo l'abbandono nel 2005 di Luciano Tattini alla chitarra e qualchemese prima dell'uscita del disco dell'ex singer Alessandro “Tronco” Tronconi,storica voce dei Rain,(un osso davvero duro),con i rispettivi new entry: Marco "The master" Rizzi alla chitarra e Francesco "Il biondo" Grandi alla voce!!Aspettiamo qualche minuto che si scaldino le valvole, facciamo scrocchiare il collo, drink in mano,(vodka & redbull, consigliata da Amos) e pronti a scuotere la testa finche' il collo non si spezza!!!!!Perche' e' questo lo spirito deiRain, proporre un classico hard n' heavy diretto e potente, fatto di sonorità aggressive e ritmiche trascinanti,dove e' impossibile "dire di no" con la testa!! Trasformando ogni proprio live in una verae propria festa!! E questa caratteristica e' presente in Dad is dead, un disco che non lascia compromessi,nonostante lo scorrere degli anni e delle mode, il quintetto bolognese rimane longevo al proprio stile, con la coppia Rizzi - Amorati, che macina riff decisi e incalzanti, il groove potente e serrato di Baldi,seguito daZenari costruiscono il telaio principale dei loro brani, dove Grandi dimostra di sapersela cavare molto bene,nonostante la differenza timbrica con il suo predecessore. Bene...le valvole si sono scaldate...e' ora di far scoppiare i coni e incendiare il locale!!!!!!!!Si parte alla grande, in pieno spirito Rain con "8 Bar", un vero calcio nei coglioni che fa agitare subito la testa,e checarica l'atmosfera nel pre-strofa e strofa, con il ritornello a tutto gas! Passiamo a "Blind Fury", una vera e propriafuria, bello il bridge e il solo tendenti all'oriental, i cori sul ritornello e sulla parte end solo!! "Mr 2 words", si parte in pieno spirito Judas Priest, in un pezzo molto originale ed elaborato, dove la timbrica di Francesco, in questacanzone in particolar modo, ricorda molto il Blaze Bayley ex Iron Maiden!! Grande pezzo!! "Love in the back" pezzo sfacciato,trascinante e fottutamente rock in pieno stile Twisted Sister!! "Rain are us", canzone classic metal di classe,salta alla mente una visione in bianco e nero delle vicende passate della band. "Red Kiss" spirito rock n roll a go go, l'intreccio di voci ricordano i Kiss,tipico dell'hard rock vecchio stampo!! pezzo veramente piacevole!!"The party", torniamo a fare casino, in una canzone che e' la festa rock n roll all night long dei Rain!!Eccoci al singolo "Last Friday" un intro molto vincente, ("frocetti, siamo tornati a darvi tanti calcioni!!"), mani in alto a tenere tempo e poi via a pogare!! Una delle perle di questo disco!!Eccoci alla title track "Dad is dead", pronti a sfrecciare a tutta velocita'con la mitica Ford Capri in modalita': TAMARRO ON, musica a tutto volume,cicchino in bocca,boccia del Jack a portata di mano e dito medio in bella vista!! (don't try this at home!!)"Swan Tears" molto bello il lavoro delle chitarre, e la batteria sempre li a far battere il piede e dire di si!!"The Reason" qui ragazzi scuola Hard'n heavy molto Dokken - J.L.Turner, un'altra bandiera del disco! E adesso...ce l'avete il biglietto o siete degli abbonati?? Tutti sul "bang bus"!!!!! il bus dell'ammmore!! ahahahah!!!!Saliamo sul bus del vizio e diamoci di rock n roll verso L.A. con le chiappe di fuori!! Cazzo siamo arrivati alla fine dell'album...ma del resto, in un disco del genere, non poteva mancare il grande finale!!I Rainci ripropongono una cover dei Cult: "Rain" (e quale senno'??!!), con ospiti d'eccezione,i Death SS Steve Sylvester e Freddy Delirio,amici di lunga data di Amos.I quali hanno contribuito a rendere molto heavy questa riproposta della cover bonus track che ha viaggiatodall'FP Studio di Freddy, dove sono state registrate le parti di voce e tastiera sulla base gia' presente, fino al mixaggio finale!!In conclusione,Dad is Dead è un album fresco, dove traspare la voglia di suonare e di divertirsi dei cinque rockers, fondamenti molto importanti per una band. Tanti complimenti a Francesco, il quale si e' trovato a rivestire i panni del leggendarioTronco, un impresa difficile, ma che il rocker biondo ha saputo affrontare a testa alta, nonostante la diversa estensionee timbrica alla quale siamo abituati, il che risulta una novita' da digerire al primo ascolto per tanti fans dei Rain, ma quando vi sara' entrato in testa, scoprirete che e' un ottimo frontman e che l'acquisto e' azzeccato alla grande!!
LINE UP ATTUALE:
Francesco “Il Biondo” Grandi - vocalsMarco “The Master” Rizzi - guitarAlessio “Amos” Amorati - guitarGianni “Gino” Zenari - bassAndrea “Mario” Baldi – drums
LINKS DELLA BAND:
http://www.raincrew.com/www.myspace.com/raincrew1980www.myspace.com/raincrew1980

VOTO: 8/10
by Nik
(www.myspace.com/nikwildroads)

Dark Quarterer- Symbols


Signore e signori, ci troviamo di fronte ad una band che ha marcato a fuoco la scena metal nostrana: i Dark Quarterer. Stiamo parlando di un gruppo che ha avuto un'importanza storica enorme, in quanto senza il loro operato l'epic-progressive non avrebbe certo raggiunto gli standard attuali.
Il loro quinto album, “Symbols”, che ha visto la luce nel giugno 2008, mi ha confermato l'impressione che ho avuto allo scorso Legends Never Die: la musica dei Dark Quarterer è molto complessa e rifinita, e tutt'altro che immediata, al punto che un ascoltatore occasionale può trovarsi spiazzato dalla lunghezza (eccessiva?) dei brani e dalla loro prolissità.
Ciascuna canzone è una piccola perla, piena di spunti interessanti portati avanti da musicisti con le palle cubiche: un'ineccepibile tecnica si amalgama con un delicatissimo gusto per soffici melodie e per soluzioni che esplorano nuovi lidi. Decisamente affascinanti gli oltre 11 minuti di 'The Ides Of March', che trasportano l'ascoltatore in un mondo fatto di note ipnotiche dal vago retrogusto esotico.
Si tratta, in ogni caso, di un prodotto non certo 'easy listening', e se uno non è fan del gruppo o del genere in questione molto difficilmente apprezzerà 'Symbols'; ma, si sa, band come i Dark Quarterer sono per (pochi) palati decisamente raffinati. Per chi sa capire ed apprezzare la proposta, quest'uscita sarà invece un must.


Francesco


venerdì 21 novembre 2008

Frozen Tears-Metal Hurricane




FROZEN TEARS – METAL HURRICANE
(2004 – Steelheart)
I fiorentini FROZEN TEARS ,attivi dal 1997,sono ormai una garanzia di qualità e massima espressione nella scena metal sia italiana che internazionale.
Dopo i primi 2 album (purtroppo mal distribuiti dell'etichetta discografica brasiliana Megahard) Mi trovo oggi a recensire il loro terzo lavoro,” Metal Hurricane ”.
La band propone un heavy metal aggressivo,con influenze hard rock,thrash metal e un po' power metal.L'album parte imponendosi aggressivamente nell'immediatezza con “inner vision”,4.52 min di timbro deciso,mettendo subito in chiaro il sound graffiante e le qualità vocali del cantante Alessio Taiti,(lo stile ci ricorda il grandissimo Rob Halford)dotato di una voce potentissima.
Dopo la prima traccia abbiamo “forgotten words”,brano più tranquillo del precedente ma molto bello,per proseguire poi con “your life slow down”,il pezzo in cui le influenze hard rock vengono fuori : chitarre graffianti e una parte vocale impressionante,alternata da parti melodiche e “cattive”,con un assolo che calza a pennello l'intenzione della canzone. E' incredibile la capacità del cantante nell'alternare la voce generando più timbri senza alcun problema!!Il ritorno alla tendenza thrash lo abbiamo con “the sound of infinity” : sarò ripetitivo ma anche qui è il cantante,circondato da una ritmica invidiabilmente precisa e bellissima, a padroneggiare,tra growl,acuti e tutto di cui Alessio è splendidamente dotato.Successivamente è il turno di ”The right side of the world” ,canzone dedicata più alla melodia che all'impatto; Porta con se un' atmosfera stupendamente malinconica,la chitarre producono armonie azzeccate nel proporre l'idea e come sempre,i Frozen ci dimostrano (nella loro varietà stilistica) di essere capaci anche di questo. In ”Fear of tomorrow” è l'influenza power metal ad emergere,mentre il cantato continua al alterarsi tra melodico e aggressivo,nei punti giusti. Eccoci arrivati a “western sun”,su cui voglio soffermarmi un po' di più : è un ballad strumentale dolcissima,una di quelle canzoni che con poche note dice tutto;L'atmosfera ci trascina in un viaggio mentale nel raggiungere un qualcosa che sogniamo,un obiettivo che ci sembra lontano,quasi irraggiungibile. Caratteristica particolare di questa canzone è l'uso di archi e flauti,il tutto armonicamente incantevole e perfetto. Da evidenziare l'assolo (ispiratissimo) che contribuisce ad aumentare la percezione da me intuita.
Dopo “western sun”,ecco i miei pezzi preferiti,ovvero ”the evil” e “rebel souls” . La prima delle due parte con un riff che immediatamente ci collega al titolo : La voce,molto cupa nella strofa,si fa più dura nel ritornello,per poi alternarsi in continuazione..lavoro degno di un grande professionista. A circa metà canzone abbiamo uno stacco strumentale che progressivamente ci riporta alla cattiveria iniziale,in cui è presente un assolo bellissimo,indubbiamente uno dei migliori di tutto il lavoro. Un esempio musicale di come rappresentare “il male” riuscitissimo.
La Nona,”rebel souls”,l'ho ascoltata talmente tante volte fino ad impararla a memoria : fantastica,ha una linea melodica bellissima,che trascina,cambi di tempo azzeccati;il tutto scorre in modo piacevole ed orecchiabile...secondo me,il miglior pezzo.
L'ultima traccia,”some heads are gonna roll”,è un heavy metal puro,(alla priest)e ancora una volta l'abilità di Alessio Taiti alla voce è totalmente apprezzabile quanto stupefacente.
Passiamo all' analisi generale :
Si dice che l' heavy metal sia ormai ripetitivo,già sentito,stantio : i Frozen Tears dimostrano che ciò non è vero e che al giorno d'oggi ci sono ancora band validissime in grado di proporre la loro musica nel migliore dei modi,senza cadere nella scontatezza e nella banalità musicale. Le canzoni dei Frozen scorrono lineari e compatte,il sound è bellissimo,la struttura perfetta.
Come avrete notato leggendo questa recensione,è la voce ad essere l'elemento migliore di tutto il lavoro : possente,melodica, growls, falsetto...c'è veramente di tutto. Un leone!!!
Le chitarre,batteria e basso hanno un suono bello,sono precissisime;Il tutto è corredato da frequenti progressioni ritmiche che caratterizzano lo stile delle canzoni dei Frozen Tears e ,insieme a tutte le altre qualità, gli fanno guadagnare uno dei primi posti come miglior band italiana.
L'artwork è semplice ma molto carino.
La band nel 2007 ha pubblicato per my graveyard production l'album “Nights of violence”,degno successore di “Metal Hurricane”.
Oltre a consigliare la loro discografia (purtroppo i primi 2 album sono difficilmente reperibili) vi invito a vederli Live,in cui il loro dirompente impatto non è minore rispetto a quello provocato dal cd.
Attualmente il gruppo è impegnato nella registrazione del loro quinto cd,che vedrà la luce nella primo semestre del 2009 sempre per my graveyard production.
I Frozen Tears sono sicuramente una delle band migliori ,di quelle che non hanno nulla da invidiare a grosse band straniere,con un futuro sempre più promettente e sempre più affermato nella scena mondiale.
TECNICA : 9,5
STRUTTURA PEZZI : 10
QUALITà SOUND : 9
ARTWORK : 8
QUALITà CANZONI : 9,5
TOTALE : 9,5
Tracklist .
1)Inner vision
2)Forgotten words
3)Your life slows Down
4)The sound of infinity
5)the right side of the world
6)fear of tomorrow
7)western sun
8)the evil
9)rebel souls
10)Some heads gonna roll
componenti :
Taiti Alessio - Vocals Taiti Leonardo - Rythmic Guitar Torrini Lapo - Lead Guitar Dionigi Massimiliano - Bass GuitarGuarnieri Giovanni - Drums
discografia :
Mysterious Time (Megahard - 2000)
Way of Temptation (Megahard - 2002)
Metal Hurricane (Steelheart – 2004)
Nights of Violence (My Graveyrad Productions - 2007)
sito : http://www.frozentears.it/ (compreso di spazio merchandise)
E-mail: info@frozentears.it
myspace: http://www.myspace.com/frozentearsitaly
forum: http://www.forumfree.net/?c=117300
Guestbook: http://guestbooks.pathfinder.gr/read/leonardotaiti
DANIELE VENTO
www.myspace.com/masterdom_daniele
www.myspace.com/masterdomitaly

lunedì 17 novembre 2008

Hati & Skoll-Demo 2008


Gli Hati & Skoll nascono a Livorno nel 2001 da un'idea di Ema "Mazza" chitarrista del gruppo e Matte "Sid", bassista, dopo varie prove e ricerca di batteristi e cantanti. Il tutto si stabilizza a fine 2007, dopo l'esordio all'Elvis Fan di Stagno(Li), con la definitiva entrata in formazione di Andre alla batteria e Emi"growl" alla voce, seguiti poi da Gabri alla chitarra. Il demo che ci propongono precederà il primo full lenght a titolo:"One More Time Maestro". Sin dalla iniziale "Dead man walking" si intuisce che non siamo di fronte al solito dischetto trito e ritrito, ma a sonorità originali e al di fuori di schemi commerciali. Suono duro, cupo, quasi doom, con voce growl e base ritmica molto hard rock, direi che sono un gruppo assolutamente non etichettabile, e questo è senz'altro un complimento. La seguente "Ecolalia", prosegue su quanto detto, con la voce di Emi in grande spolvero, e chitarre pesanti all'inverosimile, son convinto che dal vivo abbiamo un muro sonoro non da poco, e mi giunge voce dai lidi labronici che questa estate hanno infiammato le platee! Definirei "Ecolalia" il miglior pezzo del demo."Primitive me" ha un suono leggermente diverso, quasi funky(sempre in atmosfera molto pesante ovviamente) e mostra la tecnica dei nostri che sembrano ben rodati tra loro. "Sound of Bellatrix" è un brano sofferto, cupo da notte piena di incubi, ma non temete i nostri giovani tutto hanno intenzione fuori che farvi avere incubi, semmai quella di sognare con le loro atmsfere! La conclusiva "Wrong Way" contende a "Ecolalia" la palma di miglior pezzo, nell'alternare voce growl e pulita, unica pecca forse una registrazione non perfetta, ma è cercare il pelo nell'uovo. Concludo sperando che l'attesa per l'opera prima sia breve, e che i risultati seguano questo discreto esordio, cosa di cui non dubito! In bocca al lupo ragazzi!

Voto 6,5/10

Klaus P.

Contatti: http://www.myspace.com/hatiskoll

sabato 15 novembre 2008

Fratello Metallo-Misteri


Fratelli e sorelle, siamo qui riuniti quest'oggi nella sacra pagina di Italia di Metallo per rendere grazie al nostro metallo quotidiano!! Cosi' direbbe Fratello Metallo!!E' un po' cosa curiosa per noi commentare e dare un nostro giudizio a questo disco che vede protagonista la fede in dio, la religione, la chiesa e i suoi principi umani di facili pregiudizi e non!!Ma non siamo qui per discutere di cio' che la gente pensa della chiesa oggi e del suo passato,e non e' di certo la piazza giusta per farlo!! Siamo qui per parlare di musica!! Della musica di Fratello Metallo alias Frate Cesare Bonizzi, 62 anni,un frate Cappuccino minore al convento di Musocco (Milano) il quale, nel corso della sua vita ecclesiastica ha avuto una doppia vocazione, sia nella fede sia nella musica!! Infatti,nel 1990, assistendo ad un concerto dei Metallica, decise che Dio e l’ heavy metal sono conciliabili.Fratello Metallo ce lo ricordiamo sul palco del Gods of Metal, nel 2006 e 2008, esibendo il suo carisma e la sua voce trascinante nonchè la sua figura certamente insolita in tale contesto.Una cosa bellissima anche se pur discutibile dato che spesso l'heavy metal viene rappresentato come un grande insieme con tanti sottoinsiemi, ovvero i generi derivanti da esso, alcuni contrastanti l'ideale ecclesiastico per non parlare dei "gadget" simboli di ogni genere...ma noi teniamo a precisare che qui si tratta di heavy metal puro!! Ma al diavolo tanti discorsi per i quali potremmo stare qui a ore a discutere e scrivere intere bibbie!! :D Con questo album, intitolato "Misteri" , Fratello Metallo ci propone una sorta di messa cantata al quantoinsolita, ovvero con accompagnamento heavy molto moderno e di impatto!! Il che' potrebbe essere una proposta per riportare in chiesa tanti di noi metalheadz, anche se la vediamo dura!! heheheheheh!! Pero' qualcunoprima o poi doveva pur provarci dato che i riff sono veramente tosti e la base ben arrangiata da degli ottimi musicisti quali:
Fabio Dalè - basso e tastiere;
Andrea Zingrillo - batteria;
Andrea Rossi - chitarra;
Fabio Balestrieri - chitarra;
Il disco inizia con un intro che quasi sostituisce il suono delle campane che attirano i fedeli alla santa messa...le porte si aprono il sole entra e illumina l'altare e Fratello Metallo inizia l'incitamento alla carica per l'heavy metal!!!!! Bene, ci mettiamo a sedere e ascoltiamo la heavy messa!! Prendiamo il nostro libricino sulla panca e leggiamo: Venere,Fiducia,Vita,Uomo,Bacco,Tabacco,Dio,Amore metallico,Maria Maiestatis,Misteri!! I titoli di questo album parlan da se'!! Un insieme di testi dalla struttura molto didattica, a tratti schietti e semplici, il cio' molto apprezzabile, anche se in altri frangenti il disco risulta troppo istruttivo, e' quasi come sentir leggere un paragrafo del Vangelo su una base dei Metallica.Ma e' cosi' che Fratello Metallo lancia il suo messaggio al pubblico di fedeli metalheadz, i quali, saranno pronti ad alzare le corna al cielo e dire di si!! Pero' caro Fratello Metallo...una cosa ti sei dimenticato di dire ai fedeli, una frase che troviamosu tutti i sacri libri e che e' molto importante per noi metaheadz!! Dice: "a chi non beve birra, Dio neghi anchel'acqua!!"...parole sante!! Parole sante!!
Voto: 6/10

Nik
www.myspace.com/NikWildRoads

venerdì 14 novembre 2008

Hellvate-Hellvate(demo)


Il 2002 è l’anno che vede la nascita di un nuovo gruppo che, di lì a poco, occuperà insieme ad altri la scena del metal estremo del nostro Belpaese. Stiamo parlando degli Hellvate, miscuglio di death e black metal, forti e d’impatto, il cui nome è un curioso accoppiamento di sacro e profano, con la fusione tra i due sostantivi “hell” e “vate” che fanno di questi ragazzi dei veri e propri “profeti dell’inferno”. Nel 2006, giungono alla stesura del loro primo demo che porta il loro stesso nome, “Hellvate”, ma trovano una certa stabilità solo di recente, a seguito di non pochi cambiamenti di line – up.
Ma arriviamo alla recensione di questo demo..
Cinque tracce scandiscono l’esordio di questo gruppo di giovani ragazzi, tracce dai titoli che lasciano trasparire una probabile passione per il mito e la leggenda, per gli scenari bui ed oscuri, come quelli creati nelle notti di luna piena o nei freddi inverni. La voce è in costante scream : tagliente e sofferta, comunica un senso di inquietudine che bene si adatta alle atmosfere create dai riff di chitarra e dai giri di basso. Pesante e deciso nei primi due pezzi [“Legend” e “Under the sign of fullmoon”], il ritmo si affievolisce momentaneamente nel passaggio scandito con la terza track, “Alive in the wood”, il cui intro acustico ci proietta in un’atmosfera in cui l’apparente tranquillità primordiale si spezza improvvisamente, con urla disperate ed imploranti. Con venature quasi black metal [sia per l’uso delle chitarre continuamente distorte che per i temi trattati nei testi], i nostri Hellvate ci regalano le ultime, potenti, note con i pezzi ai quali è affidata la chiusura del mini CD : “Scream my name” e “Return of Winter Night”. Sorprendente, a mio avviso, soprattutto quest’ultima, che a metà e sul finale si tinge dei toni più intimi e trasognanti con i riff [questa volta puliti] di chitarra e gli splendidi giri di basso [adoro quando, come in questo caso, si dà spazio anche ad uno strumento come il basso che, forse, troppo spesso viene “offuscato”].
Tutto sommato esordio abbastanza buono, se non fosse per una qualità piuttosto mediocre del suono che, probabilmente, contribuisce a rendere il tutto un po’ monotono e piatto. Il risultato è una non trascurabile perdita d’impatto che, probabilmente, verrà ampiamente recuperata con le esibizioni live.
Curate i suoni ragazzi :in un genere come il death metal [e soprattutto in cui caso come questo in cui la demo deve svolgere l’oneroso compito di essere un biglietto da visita per chi non vi conosce] suoni chiari e precisi sono cosa di fondamentale importanza!
VOTO : 7/10
Selenia

Pig Mike & The Dirty Deeds-Naked & Wild


I PIG MIKE & THE DIRTY DEEDS, nascono alla fine del 2004 a Giovinazzo in provincia di Bari, con la seguente formazione: Alfredo "Alfreko" chitarra solista e cori, Luigi "Jey Jey" chitarra ritmica e cori, "Pig" Mike basso e cori, Ivan "Sexy Nunz" batteria e dopo poco più di un mese la lin-up si è definitivamente completata con l'entrata di Marco, il cantante.A Maggio del 2007 sono entarti in studio ed hanno registrato il loro DEMO TAPE d'esordio, “NAKED & WILD”, contenente quattro brani: - Are you wild enough- Devil in your kiss- Mature fuckin' boy- Rock and Roll attitudeAscoltando attentamente queste songs si notano delle imprecisioni a livello tecnico e per quanto riguarda gli arrangiamenti sono migliorabili.Detto questo, però non si può certo dire che "Naked & Wild" sia un brutto esordio...tutt'altro!!!Le classiche sonorità Rock funzionano, la voce roca e graffiante del cantante è adattissima al loro genere di sound, che ricorda un pò quello degli Svedesi "Enemies Swe".Comunque l'ispirazione non manca di certo a questi musicisti, "Devil in you Kiss", è orecchiabilissima, la melodia è accattivante e contiene dei taglienti riffs di chitarra. Non mi convince invece "Mature fuckin' boy", un pò scialba e fiacca rispetto agli altri pezzi.Comunque quattro brani non sono molti per farsi un'idea ben chiara delle potenzialità di questo quintetto, anche se le idee contenute in questo Demo Tape gettano buoni presupposti per un futuro roseo e duraturo. Trattandosi di un esordio, i Pig Mike & The Dirty Deeds possono solo migliorare, almeno è quello che gli auguro.In bocca al lupo ragazzi!!!Rock n' Roll!!!


Voto: 6,5/10


Ursula aka "Mandy"

lunedì 10 novembre 2008

Take Death-Come Take Your Death ( 2007 )

Devo dire che quando ho letto il nome del gruppo mi è partita una risata per l’assonanza col noto ”gruppo” di checche ballerine…ma tranquillizzo tutti coloro che stanno leggendo la rece, che il gruppo di Verona non ha nulla da spartire con quella sottospecie biologica..I TakeDeath ci propongono un death melodico molto influenzato dai capisaldi del genere, C.O.B. e Norther su tutti.Partiamo con Lady Pain, che parte con un riff portante accattivante e un tappetone di tastiere, come il genere c’insegna…i bridge, i relativi stacchi e cambi di tempo sono inseriti con buona padronanza del genere. Ottima song di apertura con riff orecchiabili.Passiamo a Lost Dreams che parte in modo quasi slayeriano per pioggia e colpi sui tom, ma che si sposta su lidi completamente diversi..ballad dai suoni tristi, bella melodia, ma onestamente non lo avrei mai messo come secondo pezzo..a parere mio spezza troppo l’ascolto della demo..potrebbe essere stato un ottima song da chiusura..Con Land Of Hate torniamo su riff che mirano sulla melodia e l’orecchiabilità, abbiamo molti bridge e cambi che ci fanno apprezzare la discreta vena compositiva…forse a volte troppi, dato che portano quasi in confusione l’ascoltatore…Chiude il lavoro Your Shadow In My Eyes, pezzo che gode di una certa originalità rispetto ai precedenti, in fase compositiva è il più maturo. Gli intrecci tra chitarra, tastiera e sessione ritmica hanno un ottimo feeling. Il mio pezzo preferito dell’opera.Complessivamente non ci troviamo di fronte ad un cattivo lavoro, anzi le idee sono buone, solo che 4 pezzi(con il 2° decisamente breve) sono pochi per farsi l’idea complessiva delle potenzialità di un gruppo..le idee sono tante e a volte si accavallano, l’equalizzazione dei suoni non è il top(avendo la chitarra troppo alta e il suono del rullante non proprio buono), quindi aspetto il seguito dell’opera con ansia, e magari nel frattempo, alla prima occasione li vado a vedere dal vivo per avere un quadro completo.

Voto 6+/10

Ulderico”il selvaggio”Amoroso

Contatti :www. myspace. com/takedeath


Contatti :http://www.myspace.com/takedeath

Idols are Dead-Mean

Piuttosto fulminea l'ascesa di questi Idols Are Dead, (anche se i membri fondatori provengono da band datate)quintetto bolognese che ha fatto irruzione nella scena nostrana vincendo l'Heineken Jammin Festival Contest 2007.
'Mean' rappresenta il loro debutto, e mostra al mondo le enormi potenzialità della band in questione.
E' noto a tutti che il thrash metal ha recentemente ripreso vigore, sull'onda del successo di band amate/odiate quali i Trivium, ma a mio avviso era lungo tempo che in tal campo non si sentiva un disco come questo, coinvolgente dall'inizio alla fine, massiccio, potente, aggressivo. Tra riff tiratissimi e refrain decisamente orecchiabili e trascinanti, è difficile non farsi prendere da questo lavoro: viene naturalissimo iniziare a sbattere la testa e dimenarsi a ritmo di doppia cassa su pezzi d'enorme immediatezza quali la splendida 'Dance With The Devil'!
Pezzi in grado di riportare il cuore dell'ascoltatore all'epoca d'oro del thrash, come ad esempio 'Pain For Sale' (in cui è fortissima l'influenza dei Metallica di Kill 'Em All, tanto che il riff portante rasenta quasi il plagio di 'No Remorse'), si alternano ad episodi dominati da sonorità più recenti. Questi ultimi strizzano l'occhio a quanto fatto dai Pantera-e già riproposto nel panorama italiano dagli Extrema- ed aprono anche ad inserti più melodici e rockeggianti. E per tutta la durata del disco non vi è un passo falso o una song meno trascinante, ad eccezione forse di 'It's So Easy', cover dei Guns'n Roses che, per quanto ben riuscita, risulta un po' fuori luogo: probabilmente inserirla in posizione conclusiva, magari in qualità di bonus track, avrebbe giovato al risultato.
La pecca fondamentale di cui risentono gli Idols Are Dead è che la loro proposta non è affatto originale, e si colloca all'interno di una scena prossima alla saturazione: in questo contesto il loro disco, sebbene un gradino sopra alla media delle uscite recenti, rischia di venire decisamente sottovalutato. In ogni caso se siete ascoltatori senza troppe pretese, e cercate un po' di sano thrash, rimodernato ma non snaturato, date un ascolto a questa giovine band!
CONTATTI: http://www.myspace.com/idolsrdead

VOTO: 7.5/10

Franceco

venerdì 7 novembre 2008

Rustless-Start from the past

Rockers di tutt'italia preparatevi!! Sono tornati alla carica dei musicisti che hanno tenuto in alto il nome del rock duro italiano, stiamo parlando degli ex Vanadium: Stefano Tessarin,Ruggero Zanolini e Lio Mascheroni,con la loro nuova band: i Rustless!! Ma prima di dire la nostra sulla band, apriamo una piccola parentesi sul loro passato. I Vanadium: heavy metal/progressive band,fronteggiati da Pino Scotto,uno tra i primi gruppi del genere ad affacciarsi sulla Penisola e ritenuti tra i più rappresentativi della scena metal italica. Un grande sound il loro, influenzato da gruppi hard rock/heavy metalcome Deep Purple, Thin Lizzy, Uriah Heep, Black Sabbath e Judas Priest!! La cui carriera, nonostante la difficolta ad emergere agli inizi, colpa del periodo dove la musica hard & heavy non aveva ancora terreno fertile sulla nostra penisola, fu caratterizzata da soddisfacenti successi, anche all'estero!! Dopo 16 anni di onorata carriera (1980 - 1996) , i Vanadium si sciolgono! Pino Scotto intraprende la carriera solista insieme a Mascheroni nei Fire Trails,mentre Zanolini e Tessarin tiran su per gioco la cover band i"Diumvana". E nel 2007 eccoli togliere lo standby dall'ampli e ad alto volume tornare a farsi sentire con una formazione di tutto rispetto!!
Stefano Tessarin (lead & rhithm guitar);
Ruggero Zanolini (Keyboards);
Lio Mascheroni (Drums & Percussions);
Marcello Suzzani (bass guitar);
Elisa Stefanoni (vocals);
Roberto Zari (vocals);
Adesso che abbiamo capito con chi abbiamo a che fare, e' il momento di inserire il cd,alzare il volume e dire la nostra!! Bene, partiamo subito con l'intro "It's the three of us left" molto intensa, un ritorno dal passato...dal buio alla luce per poi partire alla grande con "Vanadium" spedalata iniziale e poi entran le voci, all'inizio poco convincenti per poi rompere il ghiaccio con grande grinta nella strofa e nel ritornello molto power!!Passiamo alla "Sands of time" molto heavy dove la voce di Elisa si alterna tra grinta e melodia lirica per poi intrecciarsi con la decisa voce di Roberto! "A second chance" brano influenzato dal buon hard rock/progressive old school, belli gli arrangiamenti ritmici e le voci ben disposte! "Renegade" parte subito fiera con il riff molto neo-classico per poi andare sulla strofa heavy power, un pezzo molto bello e grintoso,particolarmente interessante il lavoro della chitarra, una lezione per tanti giovani chitarristi!! Torniamo all'hard n heavy con "Red Lust" ancora alla prova le due duettanti voci di Elisa E Roberto, pezzo molto immediato che si lascia ascoltare senza problemi pieno di ritmo e melodia! Eccoci alla name band track "Rustless" parte bella hard con la voce grintosa e decisa di Roberto, con Elisa di supporto nei cori, il riff e' decisamente rock duro come si deve,una sfuriata per poi calmarsi nel pezzo centrale che ricorda molto le influenze progressive citate prima, dimostrazione di tecnica per gli strumenti, per poi ripartire con il ritornello a tutto gas!! Eccoci poi all'atmosferica ballad "No way out" che si lascia commentare da sola, un connubio di arpeggi,flauti e voci melodiche che fanno da cornice a un ritornello che fa viaggiare la mente! Nel cd ci sono anche dei remanster di vecchi pezzi dei Vanadium, vediamo "I was born to rock","Easy way to love", "Still got time", dell'album "Born to fight" (1986);"I gotta clash with you" dell'album "A race with thedevil" (1983),"War trains" dell'album "Game Over" ,"Warriors" dell'album Seventh Heaven (1986)!! Beh che dire, un album di tutto rispetto, e una band che sicuramente apprezzerete molto dal vivo!

Voto 7/10

Nik

Contatti:http://www.rustless.it/
http://www.myspace.com/rustlessband

Rattlesnake-Just Better

I Rattlesnake sono una band toscana fondata nel 2005 dalle ceneri dei thrashers“Headake” da Andrea Vitelli e Alberto Mazzano. Dopo il cambio del cantante (Leonardo Deri prende il posto di Fabio Gigli)e l'aggiunta di un chitarrista, Matteo Butti, leader e frontman della death metal band Subhuman,la band irrompe nella scena toscana proponendo live show di grande inpatto.
La musica proposta dai Rattlesnake è un cazzotto potente e massiccio di fottuto hard rock/street, con tendenze chiaramente heavy metal.
Il quintetto toscano è incazzato,deciso; ascoltando “Just better” non si può non notare quanto siano bravi. Il sound è ottimo e ricorda molto il vecchio hard rock di cui tutti siamo innamorati,in questo caso sopratutto gruppi come Guns'n'roses e Skid row.
L'artwork è elaborato ,bella copertina con tanto di testi e una bella foto all'interno.
L'album inizia con "World is a whore",pezzo decisamente incazzato;chitarre all'unisono perfettamente incrociate ed ottimi assoli (come nel resto delle canzoni).Cori piazzati benissimo,il tutto condito da una discreta quanto potente parte vocale.
La seconda traccia,"All alone",è più tranquilla della precedente;

la batteria ha una resa fottutamete hard rock,il cantato è molto bello (insieme a “Promise” qui abbiamo la miglior resa del cantante)e la sessione ritmica è sviluppata molto bene.
L'album prosegue con "Ready & Drunk",canzone che più di tutti riporta al miglior hard rock/blues di sempre,con cori caratteristici del genere e voce che sviluppa l'idea in maniera inpeccabile. Ottime le melodie delle chitarre.
Dopo “Ready & Drunk” abbiamo "Promise": gran pezzo,il più calmo ma anche il più espressivo;chitarre estremamente precise,bei passaggi,un'armonia generale scandita da assoli melodici al punto giusto ed ottime scelta delle tonalità nello sviluppo della canzone. Rispetto alle altre,in "Promise" il cantato è decisamente superiore.
Il cd si chiude con la title track "Just better",la migliore dell'album : da notare lo scambio delle chitarre,si sovrappongono in maniera inpeccabile,perfette.Gran batteria (un groove da paura!!),unica pecca forse la voce,un pò troppo "azzardata",ma certo molto potente.
I Rattlesnake ci stupiscono con le loro ritmiche travolgenti,è un hard rock incazzato,pieno di timbro,violento ma anche melodico, i ragazzi propongono al meglio le loro idee,la strutture delle canzoni sono lineari e scorrono alla grande.
Gli assoli,molto belli e attinenti al genere,sono studiati benissimo e con uno stile diverso evidenziato (giustamente)dai due chitarristi, Andrea e Matteo.
La batteria ha un groove eccezionale: Alberto è in possesso di una bagaglio tecnico non indifferente e copre a tutti gli effetti il ruolo del batterista hard rock,ovvero potente,deciso,"stronzo" e nello stesso tempo precisissimo, complimenti!!
Il basso segue molto bene la ritmica delle chitarre ed ha un suono tondo.
La voce, a volte non convince : in alcuni punti risulta (specialemte in "Just better")un tantinello "forzata",forse un pò "fastidiosa";.tralasciando questi particolari,il cantante ha un timbro davvero potente (e di palese ispirazione Guns'n'roses)e incazzato...quindi : rock'n'roll!!!!
La tecnica,la voglia di suonare e di rompere il culo al mondo faranno dei Rattlesnake uno dei migliori gruppi hard rock della scena italiana;sicuramente in futuro ci aspetteremo delle iniziative inportanti da questa band assolutamente valida. Consiglio di comprare questo cd praticamente a tutti : a chi è che non piace l'hard rock fatto benissimo??!?!?
Tracklist :
1)World is a whore
2)All Alone
3)Ready & Drunk
4)Promise
5)Just better
Conponenti :
Leonardo Deri - Voce
Andrea Vitelli – Chitarra e ecori
Matteo Buti - Chitarra e cori
Igor Giuliani - Basso e cori
Alberto Mazzano - Batteria
info sulla band :
sito ufficiale : http://www.rattlesnake.it/
myspace : http://www.myspace.com/rattlesnakehardrock
video su youtube : "world is a whore" all'indirizzo http://it.youtube.com/watch?v=0ZZ4H19C4EE
Voto 9/10
Daniele Vento

lunedì 3 novembre 2008

Subliminal Crusher-Endvolution


Tracklist:
01. Preface
02. Just All I Want
03. Bored
04. Later
05. The Visionaire Pt.1: Desert Chains/Liberation
06. The Promise
07. Life Arises
08. Wellness Perfection
09. Endvolution
10. The Visionaire Pt.2: The Darkest Vision
Label: Punishment18
Records
Release Date: 20/11/2008

Line-up:
Jerico – bass
Rawdeath - drums
HatewerK – guitars
Panduk – guitars
Steph - voice

Siore e Siori qui siamo di fronte al disco thrash dell'anno ,
al terzo tentativo la band Ternana sfodera un prodotto veranente di caratura internazionale! Una vera bomba, che potrete apprezzare live nell'imminente tour di spalla ai Darkane, già dall'intro "Preface" si intuisce cosa ci aspetta..e infatti la seguente "Just all i want" sfodera tutto ciò che uno vuole da un disco thrash, gran voce del nuovo singer, ritmiche possenti,e un minimo di melodia vicina a qualcosa del death scandinavo (del resto il mastering è avvenuto in Svezia sotto le mani di Goran Finnberg..) un vero muro sonoro che poche band riescono ad ottenere ultimamente! "Bored" è il mio preferito insieme a "Life Arises", ragazzi che tiro hanno questi, non resterete certo delusi! In "The visionare pt.1" c'è un solo di Christopher Malmstrom dei Darkane, che da un tocco in più a un brano di per sè unico, ma credetemi tutto il cd lascia senza fiato per la bellezza dei pezzi e dei suoni, mi pare di esser tornato indietro negli anni, e ne avessi 20 di meno mi vedreste volare da un lato all'altro a pogare come un matto! La stessa title track "Endvolution" è un pugno nello stomaco, che fa scuotere teste e volare in aria! Il 20 novembre è vicino, correte a comprare questo cd che son convinto passerà alla storia del metal italiano!


Voto 9.5/10


Klaus P.


Official website: www.subliminalcrusher.com
Email: info@subliminalcrusher.com
Myspace:
www.myspace.com/subcrush